L’Italia, quel bel paese accogliente..

1535441_10201992874896276_991332392_nDue giorni fa sono stato informato che ci sarebbe stato a Cosenza, in piazza XI Settembre, un presidio contro la speculazione umanitaria sull’accoglienza dei migranti. Non ce lo siamo fatti ripetere due volte e abbiamo voluto mostrare la nostra vicinanza, oltre che la nostra presenza. Al nostro arrivo su Corso Mazzini sentiamo in lontananza un megafono urlare qualcosa, con un accento diverso dal nostro, sappiamo in che direzione andare. Ci appare immediatamente uno striscione tenuto in mano da alcuni ragazzi( si, solo ragazzi. Non mi piace aggiungere altro aggettivo) che recita:”La vera accoglienza: diritti e dignità per tutti”. Si era in pochi però. Qualcuno può pensare che sarà stato vuoto l’intero Corso  per l’ora o per il freddo. Niente di tutto ciò. Il Corso era pieno, facevi fatica anche a camminare tranquillamente. Solo in quel punto c’era un pò di spazio.

Allora provi a chiedere perchè, perchè la gente passava davanti a te, a quei ragazzi che si sgolavano per reclamare qualcosa, chinando accuratamente il capo o sbirciando per qualche attimo e poi guardare nuovamente davanti come se non ci fosse altro attorno a loro? Ma dov’è finita quella voglia di ribellione che ha attraversato il paese in questa settimana con questi fantomatici “forconi”? Forse questa battaglia a loro non interessa? No. Questa non li tocca da vicino. Non li sfiora neppure un pò. Quelli hanno lasciato la piazza, si sono detti arrivederci con qualche saluto che li aiuti a fare stretching alla mano destra portandola in alto e sono ritornati nelle loro case. E magari qualcuno ha parcheggiato prima la Jaguar in garage. Questa riguarda immigrati che vengono qui a toglierci il lavoro, a rubarci le donne e si permettono anche il lusso di aggregarsi nelle nostre strade e protestare? Ma cosa vogliono? Vogliono soltanto quello che hanno urlato e scritto: diritti e dignità. Una casa ed un lavoro magari, affinchè possano dire che la traversata in mare che sono stati costretti a subire per arrivare qui non sia stata vana. Io però la risposta al perchè quella gente non s’è fermata ad ascoltarli me la sono data. Quei ragazzi chiedevano dignità e noi italiani la dignità l’abbiamo persa parecchio tempo fa. Dei cittadini che guardano in tv quello che avviene nei CIE, questi nuovi lager autorizzati, e  non alzano neppure un dito vuol dire che non sanno più neanche il significato della parola dignità. Diamo a questi ragazzi quello che chiedono. Chiudiamo immediatamente i CIE, togliamo alla svelta la Bossi-Fini e cerchiamo di costruire una società che rifiuti ogni forma di razzismo e xenofobia e che sancisca il diritto al reddito e all’abitare.

“Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini”
(Yuri Gagarin)

Stefano Vento

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